Lavorazione Vetro Soffiato di Murano a Roma,
nel Lazio e in Italia
Che cos'è il Vetro Soffiato? In cosa consiste la Tecnica della Soffiatura del Vetro?
La soffiatura del vetro è una tecnica per formare oggetti in vetro, che consiste nel soffiaggio del vetro fuso, da parte del Vetraio detto Soffiatore di Vetro, tramite una canna, creata nella seconda metà del I Secolo a. C., che consiste nell'espansione di una porzione di vetro fuso, dove viene introdotta una piccola quantità d'aria. Il tutto si basa sulla struttura liquida del vetro, dove gli atomi sono tenuti insieme da legami chimici in una rete casuale e disordinata, quindi il vetro è tanto viscoso da essere soffiato e si indurisce lentamente mano a mano che perde calore. Per aumentare la durezza del vetro, facilitando il processo di soffiaggio, si è modificata la composizione della pasta vitrea, dopo gli studi sugli antichi vetri in Israele di McCray e Fischer, che hanno sostenuto che la concentrazione di Natron, Carbonato Decaidrato di Sodio, che agisce come un flussante, è inferiore nei vasi soffiati rispetto a quelli fabbricati per fusione; quindi una minore concentrazione di natron, permette al vetro di essere più duro ottenendo una soffiatura migliore. Gli strati più sottili di vetro, durante la soffiatura, si raffreddano più velocemente di quelli più spessi, diventando più viscosi, consentendo la produzione di vetro soffiato con spessore uniforme. I principali metodi di soffiatura del vetro sono:
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La trasformazione da materiale grezzo a vetro avviene intono ai 1350 °C dove il vetro emette tanto calore per apparire bianco caldo, per poi venir lasciato assottigliare, permettendo alla bolla liquida di uscire dalla massa, dove la temperatura di lavoro viene abbassa a 1090 °C; qui il vetro diventa arancione e brillante.
Per la soffiatura del vetro occorrono tre forni: il primo con un crogiolo di vetro fuso, chiamato fornace, il secondo è detto buco e si utilizza per riscaldare un pezzo tra una fase e l'altra, mentre l'ultima fornace si chiama ricottura e viene usata per raffreddare lentamente il vetro, con periodi che variano da ore a giorni, a seconda delle dimensioni dei pezzi. Tutto questo fa sì che il vetro non si rompa a causa dello stress termico. La punta della canna di soffiaggio viene prima preriscaldata immergendola nel vetro fuso nella fornace, il vetro fuso viene poi raccolto sulla sua estremità, nello stesso modo come il miele viene raccolto sul suo bastoncino. Il vetro veniva arrotolato su una lastra di marmo, mentre oggi viene usata una lastra in acciaio molto spessa; questo processo forma un rivestimento più freddo all'esterno della bolla di vetro fuso per poi modellarlo, quindi l'aria viene soffiata nel tubo, creando la bolla. Il vetraio può raccogliere più vetro sopra quella bolla per creare un pezzo più grande. Una volta che il pezzo è stato gonfiato dal soffiatore fino alla sua grandezza predefinita, viene realizzata la base, dove il vetro fuso viene attaccato ad un'asta di acciaio inossidabile o di ferro per modellare e trasferire il pezzo cavo dalla canna per formare un'apertura e modellare la parte superiore. La panca è la stazione di lavoro per i vetrai soffiatori, costituita da un posto per il soffiatore, un posto per gli strumenti portatili e due binari in cui scorre la canna. Poi ci sono i blocchi che sono strumenti somiglianti a mestoli, immersi in acqua che occorrono per modellare e raffreddare un pezzo nella prime fasi di lavorazione. I jack, invece sono strumenti a forma di pinze con due lame, usati per realizzare la forma. Ci sono molti modi per dare al vetro soffiato colori e motivi, tra cui il rotolamento del vetro fuso su polvere o pezzi più grandi di vetro colorato, che possono essere disposti in uno schema su una superficie piana e, quindi raccolti, facendo rotolare una bolla di vetro fuso su di essi. La tecnica di lavorazione più complicata è il reticello: creazione di due bolle ognuna attorcigliata in una direzione diversa e combinandole per soffiare la forma voluta. |
Vetro Soffiato di Murano a RomaQual'è e che cos'è il Vetro Soffiato di Murano? Qual'è la storia di Murano? Murano è l'isola del Vetro Soffiato, un' antica tradizione ancora attuale, che ha impegnato molti vetrai ancora tutt'oggi, come il vetraio Fabrizio Barbato di Euroglass Vetreria Roma. Murano deriva da Ammurianum, nome nato dai primi abitanti dell'isola che scapparono dalle invasioni barbariche. Murano deriva da una porte Orione della città di Altino, dove gli abitanti fuggiti hanno reso omaggio. La storia del vetro di Murano risale al 1291, quando le Vetrerie di Venezia furono trasferite a Murano, a causa degli incendi che provocavano i grandi forni. Spostare tutte le Vetrerie di Venezia a Murano, fu molto utile a Venezia per controllare i lavori dei mastri vetrai e custodire quindi, quell'arte che la stava rendendo famosa in tutto il mondo e, gelosa della popolarità che stava acquisendo obbligò i mastri vetrai a non lasciare mai l'isola senza uno speciale permesso, ma nonostante le restrizioni, alcuni vetrai riuscirono a fuggire portando con loro un bel bagaglio di conoscenza ed esperienza artigianale, esportando così all'estero le loro tecniche di lavorazione del vetro soffiato. Il podestà nel 1602 ricorse alla compilazione di un Libro d'Oro per censire gli isolani; l'ter per questa iscrizione era lungo e regolato solo con il permesso della Repubblica, infatti chi non risultava iscritto nel libro non poteva lavorare in vetreria, non partecipava ai consigli e non poteva godere dei privilegi concessi ai cittadini muranesi. |
Euroglass Vetreria Roma - Vetro Soffiato di Murano a Roma
Come avviene la lavorazione del vetro di Murano?
Il vetro è costituito da Silice che diventa liquido con le alte temperatura dove, nel passaggio tra stato liquido e solido, il vetro diventa morbido e malleabile, permettendo così al vetraio di lavorarlo.
I mastri vetrai di Murano con l'acquisire dell'esperienza, hanno scoperto che l'uso di diversi materiali durante la lavorazione modificano l'aspetto del vetro, realizzando così motivi suggestivi e singolari, come ad esempio l'uso del Sodio che rende la superficie del vetro opaco, o l'arsenico e il nitrato che eliminano le bolle.
La lavorazione del vetro di Murano, si divide in:
Il vetro è costituito da Silice che diventa liquido con le alte temperatura dove, nel passaggio tra stato liquido e solido, il vetro diventa morbido e malleabile, permettendo così al vetraio di lavorarlo.
I mastri vetrai di Murano con l'acquisire dell'esperienza, hanno scoperto che l'uso di diversi materiali durante la lavorazione modificano l'aspetto del vetro, realizzando così motivi suggestivi e singolari, come ad esempio l'uso del Sodio che rende la superficie del vetro opaco, o l'arsenico e il nitrato che eliminano le bolle.
La lavorazione del vetro di Murano, si divide in:
- Prima Lavorazione: lavorazioni dove sono utilizzate le materie prime come, Soda, Sabbia e Vetro Grezzo che vengono fusi in forni per ottenere la miscela vitrea per poi essere lavorata.
- Seconda Lavorazione: lavorazioni a lume con l'utilizzo di bacchette di vetro, Vetrofusione e lavorazioni a freddo, incisione, decorazione e molatura.
Euroglass Vetreria Roma - Vetro Soffiato di Murano a Roma
Prima Lavorazione del Vetro Soffiato di Murano.
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Seconda Lavorazione del Vetro Soffiato di Murano.
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